Quando si parla di giochi per bambini autistici, non si intende solo passatempo e divertimento. Il gioco può diventare uno strumento potente per comunicare, crescere, apprendere e socializzare.
Tra le attività più efficaci in questo ambito ci sono quelle legate ai mattoncini da costruzione, che uniscono creatività e struttura, libertà e regole, gioco libero e obiettivi condivisi.
I mattoncini sono un mezzo straordinario per supportare i bambini nello spettro autistico, in particolare quando usati in contesti guidati o semi-strutturati.
Non si tratta solo di assemblare pezzi, ma di costruire competenze. I benefici si estendono a diversi ambiti:
Cognitivo: sviluppo del pensiero logico, problem solving e attenzione ai dettagli;
Motorio: miglioramento della motricità fine grazie alla manipolazione precisa;
Sociale: promozione della collaborazione, della turnazione e della comunicazione, sia verbale che non verbale;
Emotivo: gestione della frustrazione, aumento dell’autostima e senso di realizzazione.
Perché i mattoncini parlano il linguaggio dell’autismo: sono oggetti prevedibili, strutturati, manipolabili con le mani.
Offrono un confine rassicurante e al tempo stesso stimolano la creatività. Inoltre, possono essere usati sia individualmente che in gruppo, adattandosi al livello di comfort e alle esigenze del bambino.
Nei percorsi terapeutici più evoluti, i mattoncini non sono utilizzati in modo casuale. I bambini non costruiscono da soli, ma lavorano in coppia o in piccoli gruppi, ciascuno con un ruolo specifico:
L’ingegnere legge le istruzioni e guida il progetto;
Il fornitore trova i pezzi necessari;
Il costruttore assembla i pezzi.
Questa dinamica richiede e stimola l’uso del linguaggio, la comprensione sociale, la coordinazione tra pari e la risoluzione dei conflitti. Anche bambini non verbali possono partecipare, comunicando con gesti, sguardi e strategie non convenzionali.
Le attività con i mattoncini sono ancora più efficaci se guidate da figure qualificate: psicologi, educatori, terapisti occupazionali o professionisti con esperienza nell’ambito del neurosviluppo e della comunicazione sociale. È importante che la selezione dei partecipanti venga fatta con attenzione, evitando gruppi troppo eterogenei che potrebbero generare frustrazione. In generale, un gruppo ben equilibrato è composto da 6 bambini con due adulti di riferimento.
Un esempio concreto di efficacia è il progetto Brick-by-Brick, nato dal lavoro della fondazione Play Included in collaborazione con il mondo clinico ed educativo. Questo approccio ha ottenuto risultati importanti nel migliorare le abilità sociali, la flessibilità cognitiva e la partecipazione dei bambini con autismo a contesti di gruppo.
Come sottolinea anche il portale Progetto Autismo per Tutti, i giochi strutturati (come quelli con i mattoncini) sono particolarmente indicati anche per bambini non verbali, perché favoriscono la comunicazione gestuale e simbolica, oltre ad aumentare l’engagement e la durata dell’attenzione.
Sebbene l’aspetto terapeutico sia centrale, non bisogna dimenticare il piacere del gioco.
I mattoncini danno la possibilità al bambino di creare, distruggere, riprovare, innovare. La libertà di esplorare, anche solo per incastrare due pezzi, può regalare una sensazione di padronanza e controllo che tanti bambini nello spettro cercano.
E per i genitori? Questi giochi offrono anche un’occasione di condivisione familiare: costruire insieme significa osservare, dialogare, festeggiare piccoli successi. Una torre costruita insieme può diventare un ponte emotivo, una storia da raccontare, un momento di connessione autentica.
I mattoncini da costruzione non sono solo un gioco: sono strumenti inclusivi, flessibili, educativi e terapeutici.
Tra i migliori giochi per bambini autistici, si distinguono per la loro capacità di unire apprendimento e divertimento, logica e immaginazione, struttura e libertà.
Che sia in casa, in terapia o in un club dedicato, costruire è un gesto semplice che può generare grandi trasformazioni.
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Errore: La tassonomia specificata non esiste.
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