Quando si parla di autismo e gioco, molti genitori e operatori si chiedono quali attività possano davvero aiutare i bambini con disturbo dello spettro autistico a migliorare attenzione, comunicazione e capacità relazionali. Tra le proposte più efficaci, sempre più studi e testimonianze confermano l’utilità dei mattoncini da costruzione, che si trasformano da semplice passatempo a strumento educativo e terapeutico.

Ma non è solo questione di gioco: l’efficacia di queste attività dipende molto anche da come viene organizzato lo spazio, chi partecipa e quali strategie si adottano.

Bambini con autismo e gioco come strumento

Il gioco è una delle prime forme di apprendimento per ogni bambino. Tuttavia, i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) spesso faticano a partecipare alle attività di gruppo, a rispettare i turni o a gestire situazioni sociali che per altri risultano naturali. Questo può portarli a isolarsi o a sviluppare comportamenti ripetitivi che li allontanano ancora di più dai coetanei.

Utilizzare i mattoncini da costruzione in un contesto guidato, come un Club di Costruzione, permette di creare un ambiente dove i bambini possono:

L’importanza di uno spazio organizzato e sicuro

Perché l’esperienza di autismo e gioco sia davvero efficace, non basta avere dei semplici mattoncini da costruzione: è fondamentale creare un ambiente su misura, pensato per accogliere e sostenere i bambini con autismo nelle loro attività di gioco e apprendimento.
Ecco alcune linee guida utili per allestire uno spazio ideale:

Uno spazio stimolante ma non caotico

La stanza deve essere visivamente ordinata, con i materiali ben disposti e facilmente raggiungibili. Troppi colori o materiali disordinati possono causare sovrastimolazione e rendere difficile la concentrazione. È consigliabile utilizzare colori neutri per le pareti e scegliere scaffali a tema, dove i set siano visibili ma non ammassati.

Zone ben definite

È utile creare due aree separate:

In entrambe le aree, i materiali devono essere a portata di mano, organizzati in modo che i bambini possano raggiungerli facilmente senza creare disordine o pericoli.

La poltrona del time-out

Un elemento spesso sottovalutato ma di grande importanza nei percorsi di autismo e gioco è la presenza di uno spazio sicuro all’interno dell’area dedicata alle attività. Questo spazio, che può essere una poltrona morbida, un tappeto accogliente o una piccola postazione appartata, rappresenta un vero e proprio “rifugio emotivo” per il bambino.

I bambini con autismo possono vivere momenti di sovraeccitazione, ansia o disagio durante le attività di gruppo, anche quando queste sono guidate e strutturate. Avere a disposizione un luogo dove poter rallentare, calmarsi e ritrovare il proprio equilibrio emotivo è fondamentale per garantire che l’esperienza di autismo e gioco rimanga sempre positiva e non venga percepita come fonte di stress o frustrazione.

Questo angolo sicuro permette al bambino di autoregolarsi, di prendersi una pausa quando ne sente il bisogno, senza sentirsi escluso o giudicato. Allo stesso tempo, consente agli operatori e agli altri bambini di proseguire l’attività senza interruzioni, rispettando i tempi e i bisogni di ciascuno.

È importante che questo spazio venga presentato al bambino fin dall’inizio, spiegando che può utilizzarlo liberamente ogni volta che sente il bisogno di “staccare” per qualche minuto. Questo rafforza la percezione che l’ambiente sia accogliente e rispettoso dei suoi ritmi, elementi chiave per il successo di qualsiasi attività di autismo e gioco.

La gestione del gruppo: piccolo, omogeneo e accogliente

Un altro aspetto fondamentale per favorire il successo delle attività di autismo e gioco è la gestione dei partecipanti. I gruppi non dovrebbero mai essere troppo numerosi o composti da bambini con esigenze troppo diverse, perché ogni bambino deve sentirsi accolto, rispettato e libero di esprimersi senza pressioni o confronti inutili.

Quando possibile, è utile coinvolgere anche coetanei senza disturbi, ma solo se adeguatamente preparati a svolgere un ruolo di modello o tutor. Questi bambini possono diventare una risorsa preziosa nel percorso di autismo e gioco, aiutando i compagni a osservare comportamenti positivi e contribuendo a creare un clima di collaborazione e rispetto reciproco.

Autismo e gioco: attività efficaci per favorire la partecipazione

Le attività devono essere strutturate ma flessibili, per adattarsi ai bisogni di ogni bambino. Ecco alcune proposte:

1. Autismo e gioco da costruzione guidato

Si parte da un set semplice o già parzialmente costruito, che il bambino completa seguendo le istruzioni. Questo lo aiuta a sviluppare:

2. Costruzione collaborativa

Il gruppo lavora insieme per costruire un progetto comune. Ogni bambino ha un ruolo preciso:

Questo esercizio stimola la collaborazione, il rispetto dei turni e la comunicazione sociale.

3. Costruzione libera (freestyle)

I bambini possono esprimere liberamente la propria creatività, costruendo ciò che vogliono. Anche in questa fase, il ruolo dell’adulto è importante per:

L’importanza del coinvolgimento dei genitori

Le attività di gioco non finiscono quando il bambino lascia la stanza. Il coinvolgimento della famiglia è fondamentale per consolidare le competenze acquisite. I genitori possono:

Anche a casa, il bambino può continuare a lavorare su attenzione, collaborazione e comunicazione, rafforzando quanto appreso durante le attività guidate.

Esperienza di autismo e gioco come ponte verso il mondo

Quando parliamo di autismo e gioco, non parliamo solo di divertimento. Parliamo di un’opportunità concreta per costruire relazioni, imparare a collaborare, gestire le emozioni e sentirsi parte di un gruppo.

I mattoncini da costruzione, se utilizzati in un ambiente organizzato e con attività mirate, possono diventare uno strumento straordinario per aiutare i bambini con autismo a esprimersi, a socializzare e a crescere.

Non servono strumenti complicati o costosi. Basta uno spazio pensato con cura, un gruppo di pari accogliente e la guida di adulti che credono nelle potenzialità di ogni bambino.

Perché, in fondo, ogni mattoncino aggiunto non è solo parte di una costruzione, ma un passo in più verso una vita più ricca di relazioni e di possibilità.