Lo sviluppo cognitivo dei bambini passa anche (e soprattutto) attraverso il gioco.
E pochi giochi stimolano la mente come quelli con i mattoncini da costruzione. Un bambino che impila pezzi colorati non sta solo giocando: sta ragionando, sperimentando, prendendo decisioni. Sta allenando il cervello con la stessa naturalezza con cui ride o si stupisce.
Ogni costruzione, ogni torre traballante o castello immaginario, è una piccola palestra mentale: il bambino pianifica, prova, sbaglia, corregge e riprova.
Il gioco diventa apprendimento, e costruire è imparare facendo.
Lo aveva capito bene Seymour Papert, pioniere dell’educazione moderna, che parlava di costruzionismo.
Secondo questa teoria, i bambini imparano davvero solo quando sono impegnati in qualcosa che conta per loro, come costruire un modello, scrivere una storia o programmare un robot.
L’idea è semplice: più il bambino è coinvolto emotivamente e attivamente, più apprende in profondità.
E quale attività è più coinvolgente di costruire qualcosa con le proprie mani, vedere il risultato, modificarlo, e poi ricominciare da capo?
Un’altra grande verità: non si può forzare un bambino a giocare con qualcosa che non lo entusiasma.
Se un gioco non funziona, lo capisci subito. Ma quando funziona… lo capisci ancora prima: il bambino non vuole più smettere.
Circa il 27% dei bambini gioca ancora con mattoncini ereditati da genitori o fratelli maggiori. E quei genitori, quasi sempre, ne comprano di nuovi. Perché sanno che quei piccoli pezzi fanno tanto: divertono, uniscono e sviluppano la mente.
Mentre costruisce, un bambino sviluppa abilità logiche, motorie, narrative e spaziali. Sta creando storie, risolvendo problemi, facendo scelte.
E lo fa con gioia, concentrazione, e una libertà che nessuna scheda didattica potrebbe eguagliare.
Il bello è che spesso anche l’adulto finisce per sedersi accanto, un po’ per aiutare e un po’ per tornare bambino.
Perché, in fondo, costruire libera la mente a ogni età.
Favorire lo sviluppo cognitivo non richiede strumenti complicati o tecnologie avveniristiche.
A volte bastano delle mani curiose, una superficie libera e una manciata di mattoncini.
È lì che iniziano le grandi scoperte. È lì che si costruisce il pensiero, la creatività e la voglia di imparare.
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Errore: La tassonomia specificata non esiste.
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